Newton si era (anche) sbagliato

La storia della scienza procede per osservazioni, tentativi di spiegazione, errori, correzioni degli errori, enunciazione di verità scientifiche. Le verità scientifiche sono sempre provvisorie, perché il progresso della scienza potrà correggere, migliorare, ampliare la conoscenza.

Newton fu il più acclamato scienziato che il mondo avesse mai conosciuto sino a quel tempo e ancora nei duecento anni successivi. La scoperta della legge di gravità fu un grande successo nel campo della fisica. Eppure la teoria aveva un difetto: affermava l’azione a distanza dei corpi celesti. Newton ipotizzava che esistesse un campo gravitazionale che permettesse l’interazione dei corpi a distanza, ma non avendone evidenza evitò la speculazione. Per 200 anni gli scienziati continuarono a credere che un corpo (celeste) agisse su di un altro (forza di gravità) a distanza, finché Faraday e Maxwell svilupparono il concetto di campo elettromagnetico. Successivamente Einstein sviluppò le equazioni di campo e diede alla gravità la collocazione nel campo gravitazionale.

Altri aspetti della fisica di Newton che furono successivamente corrette da Einstein:

  1. L’orbita di Mercurio, che secondo Newton è un’ellisse, ha la caratteristica, in disaccordo con la teoria di Newton, di precedere, cioè di ruotare l’asse maggiore di una frazione di grado per secolo. Ciò si rivela in perfetto accordo con le equazioni di Einstein.
  2. La deviazione di un raggio luminoso nel campo gravitazionale del sole: anche la gravità newtoniana prevede tale deviazione, ma la Relatività Generale la predice di entità doppia. Una spedizione nel continente africano fu organizzata nel 1919 dal fisico inglese Eddington in occasione di un’eclissi solare; le osservazioni diedero torto a Newton e perfetta ragione ad Einstein.

da: “L’architettura dell’Universo” di Giuliano Preparata
“Fields of color” di Rodney A. Brooks